IL BARCELLONA SI SALVA ALL’ANDATA 3-3

Per decidere la finalista serviranno i 90′ di San Siro tra una settimana, ma intanto la squadra di Simone Inzaghi esce indenne dalla trasferta catalana pur arrivando da tre sconfitte di fila, anche se preoccupano le condizioni di Lautaro Martinez uscito per un infortunio muscolare dopo 45′. L’Inter parte fortissima, come meglio non si può. L’orologio non ha nemmeno fatto un giro completo quando Dumfries con un cross trova Thuram in area, il francese si inventa un colpo di tacco che sorprende Szczesny e i nerazzurri si ritrovano subito in vantaggio, ammutolendo il Montjuic con il gol più veloce segnato in una semifinale nella storia della Champions League. I blaugrana reagiscono, ma l’Inter è feroce, oltre che ad essere in vena di capolavori: su corner Dumfries, approfittando di una torre di Acerbi, tira fuori dal cilindro una semirovesciata che regala il raddoppio ai nerazzurri. Il palcoscenico è di altissimo livello e alla serata si iscrive anche Lamine Yamal, il più talentuoso dei ventidue in campo.
Alla centesima presenza col Barcellona, l’ala spagnola trova una perla per riaprire la gara con una serpentina conclusa da un mancino morbido a giro che tocca il palo e si infila. Non contento, il 17enne (diventato il più giovane a segnare in una semifinale di Champions) subito dopo prova a saltare ancora tutti, ma sul tiro stavolta trova la deviazione di Sommer che spedisce il pallone sulla traversa. L’Inter fatica ad uscire dalla propria area, il Barça si esalta e trova il pareggio quando Bisseck si perde Raphinha su un lancio di Pedri, torre di testa per l’accorrente Ferran Torres (su cui si distrae Acerbi) che alla terza volta non sbaglia e riporta la gara in equilibrio.
Il Barcellona perde Koundé per infortunio, ma la perdita per i nerazzurri è decisamente più grave, perché Lautaro è costretto a uscire per un risentimento muscolare ai flessori della coscia sinistra, lasciando il campo quasi in lacrime e non rientrando poi dagli spogliatoi ad inizio ripresa venendo sostituito da Taremi. Nella ripresa, però, è ancora Dumfries ad esaltare i nerazzurri, riportando avanti gli uomini di Inzaghi con un colpo di testa saltando sulle spalle di Dani Olmo. Una gioia che però dura pochi istanti, perché Raphinha impatta subito il risultato: uno schema su corner lo libera dal limite, mancino che sbatte sulla traversa e poi sulla schiena di Sommer prima di rotolare in porta per il 3-3. Thuram si invola lanciato da Mkhitaryan, ma al momento del tiro viene chiuso da Cubarsi, poi lo stesso Mkhitaryan segna ma il gol viene annullato per un fuorigioco millimetrico. Nel finale, il pallone arriva sempre a Lamine Yamal, resta pericoloso anche quando colpisce male, tanto che a 3′ dalla fine centra la traversa con un tiro sbilenco ma che per poco non beffa Sommer. Il Montjuic ruggisce, l’Inter torna alle corde, Sommer ancora risponde a un gran sinistro di Raphinha. È l’ultima emozione, tra una settimana sarà il palcoscenico di San Siro a decidere chi volerà in finale a Monaco di Baviera.