RODRI VINCE IL PALLONE D’ORO
Rodri vince la 68^ edizione del premio targato France Football. Completano il podio Vinicius e Bellingham, assenti come tutto il Real Madrid che ha disertato la cerimonia. Lautaro Martinez chiude al 7° posto. Ancelotti premiato come allenatore dell’anno. Dibu Martinez conquista il Trofeo Yashin, Kane e Mbappé il Gerd Muller. E Yamal si aggiudica il Kopa. Secondo trionfo di fila per Bonmatì nel Pallone d’Oro femminile, dove Manuela Giugliano arriva 27^
Rodri ha ribaltato i pronostici delle ultime settimane e ha conquistato il Pallone d’Oro 2024. Ha preceduto il tridente del Real Madrid formato da Vinicius, Bellingham e Carvajal. Il club spagnolo non ha gradito la mancata vittoria del brasiliano, dato per favorito, e ha disertato la cerimonia con tutti i suoi candidati. Lautaro finisce 7°, mentre il compagno di squadra Calhanoglu chiude la top 20. Bene Lookman in 14^ posizione. I romanisti Hummels e Dovbyk si fanno compagnia al 29° posto.
1°: RODRI (Manchester City)
Il cervello del Manchester City di Guardiola, che con lui in campo non perde praticamente mai. A una regia sublime ha aggiunto nell’ultimo anno anche la capacità di diventare decisivo con gol (ben 8 nello scorso campionato) e assist. Il titolo della Premier League con il City è stato solo un “antipasto”, perché con la Spagna, all’Europeo, ha fatto anche meglio, se possibile. Sei partite da vero leader, o meglio, cinque e mezza, a causa dell’infortunio alla fine del primo tempo della finale (poi vinta dalla Spagna) che non gli ha permesso di disputarla per intero. Poco importa, la Uefa aveva già deciso: il titolo di miglior giocatore del torneo è andato meritatamente a lui

2°: VINICIUS JUNIOR (Real Madrid)
In questo momento è il volto del Real Madrid, della squadra campione d’Europa in carica. Giocatore spettacolare, cresciuto tantissimo nelle ultime stagioni. Ha chiuso quella scorsa con 26 gol in tutto, vincendo Champions, Liga e Supercoppa di Spagna. Sulla Champions c’è evidente la sua firma: 6 gol in 10 gare, tra i quali uno in finale al Borussia Dortmund e una doppietta nella semifinale con il Bayern Monaco. E poi, ciliegina sulla torta, il titolo di miglior giocatore del torneo. Nelle ultime settimane era stato ritenuto il grande favorito, invece si accontenta del secondo gradino del podio. Anche se, a giudicare dalla reazione, pare non si sia affatto accontentato

3°: JUDE BELLINGHAM (Real Madrid)
Un impatto devastante al Real Madrid. Appena approdato alla Casa Blanca si è ambientato risultando quasi sempre decisivo nella prima parte della stagione 2023/24: gol pesanti, assist, grandi giocate. Nella seconda parte non è riuscito a mantenere lo stesso standard anche se è stato fondamentale il suo contributo nel cammino in Champions del Real, conclusosi con la vittoria della coppa nella finale contro la sua ex squadra, il Borussia Dortmund. Poi in estate l’Europeo con l’Inghilterra: indimenticabile il suo gol in rovesciata con cui salva la sua nazionale agli ottavi di finale contro la Slovacchia (segnato al 95’ con gli inglesi sotto 1-0; vinceranno poi ai supplementari). In finale, però, il titolo sfuma ancora: serve un assist a Palmer, ma si arrende alla Spagna 2-1

4°: DANIEL CARVAJAL (Real Madrid)
Uno di quei giocatori su cui puoi sempre contare. Non appariscente come le altre stelle del Real Madrid o della nazionale spagnola, ma intanto ha contribuito in modo decisivo alla vittoria della Champions con i Blancos e a quella dell’Europeo con la Spagna. Suo addirittura il gol che ha sbloccato la finale di Champions (sesta in carriera). Il suo Europeo inizia con un altro gol (alla Croazia) e finisce con un altro trofeo messo in bacheca. Liga e Supercoppa di Spagna gli altri successi del 2023/2024

5°: ERLING HAALAND (Manchester City)
Non c’è bisogno di aggiungere altro: bastano nome e cognome, sinonimo ormai di gol (praticamente uno a partita) e di record aggiornati di continuo. Ormai fa più notizia quando non segna e se lo fa non si limita nemmeno al banale. Con il Manchester City sono arrivati 45 gol nel 2023-24 e Premier, Mondiale per club e Supercoppa Europea in bacheca. In Champions si è fermato ai quarti mentre la mancata vetrina della nazionale (con la Norvegia che non ha nemmeno partecipato agli Europei) lo penalizza un po’
