RAISPORT FA LUCE SUL CASO SEREGNO

 

Da giorni impazza sui giornali e sul web il caso Seregno, club di Serie C finito nella bufera. È stata la trasmissione “C Siamo”, in onda su Rai Sport, a fare chiarezza con uno speciale in cui sono state trasmesse le interviste, in esclusiva, del direttore generale Corda, accusato di metodo camorristico e del presidente del club con le voci, di alcuni dei giocatori, dello spogliatoio. Una puntata ricca di contenuti esclusivi, nonostante il silenzio stampa del club, ottenuti grazie al grande lavoro d’inchiesta da parte del direttore di C Siamo, Fabrizio Failla, che mirano a far luce sui fatti. Nonostante le indagini siano ancora in corso, dagli approfondimenti esclusivi emerge che il “Metodo Corda” sia quanto meno controverso in quanto sfociato in insulti, comportamenti e presunte minacce. In attesa che le indagini facciano chiarezza sui fatti, ecco le dichiarazioni del presidente Erba: “Il mio audio in cui dico di sbranare i giocatori? Ritengo che ogni messaggio ha un certo valore a seconda del contesto in cui viene utilizzato. Se uno ad un amico dice che vuole ammazzare la moglie perché ha speso 10mila euro con la carta di credito, non vuole ovviamente ammazzare la moglie. Spiace che questo messaggio, del quale sono pentito, sia stato strumentalizzato dopo diverse settimane ed è stato fatto uscire ad arte in questi ultimi due giorni per nascondere invece fatti di rilevanza penale. Spiace che il sistema giornalistico a volte sfrutti questi assist, senza guardare in faccia nessuno, per sbattere così in prima pagina una notizia che probabilmente è interessante a livello mediatico. Tutti sanno il significato reale di quelle parole, anche chi ha scritto gli articoli. Ritengo comunque che sarebbe stato sufficiente parlarne con gli interlocutori visto che il messaggio era privato. Io comunque ho chiesto ai giocatori se si fossero sentiti offesi e mi hanno riso in faccia, sanno tutti che certe parole da campo si utilizzano in certi contesti.

 

 

 

Anche se, onestamente, sono cose che non dico mai, come chi mi conosce sa, e che non direi più. Sono pentito di averlo fatto, mi sono scusato con gli interlocutori del messaggio ma nessuno francamente mi ha detto che il messaggio avesse un valore diverso”. Il patron, poi, analizza il suo rapporto con l’ex direttore generale Ninni Corda: “L’errore vero di cui devo chiedere scusa ai tifosi e alla città di Seregno è quello di aver portato qui una persona come Corda. Perché l’ho fatto? Non devo essere ipocrita: sono una persona garantista, non giudico per voci di corridoio o per quello che hanno fatto in passato e per cui hanno già pagato. Sapevo del passato di Corda, bastava guardare su Google, ritenevo giusto dare una possibilità a chi aveva sbagliato nel passato. Si tratta di una persona estremamente abile e capace di vendersi nel senso buono del termine, una persona carismatica che ha ottenuto dei buoni successi nel calcio. Mi è parsa una persona valida che potesse fare del bene. Sono un assertore vero del management, per quanto sia proprietario unico del Seregno calcio: tutti mi avevano detto che vuole avere il controllo della situazione e io gli ho dato totalmente carta bianca nel fare le cose”. Eduardo Pisapia