VINCENZO MARGIOTTA ALL’OLIMPIC ROSSANESE, IL GOLDEN BOY AGROPOLESE ATTESO IN CALABRIA
Nulla di nuovo per questo ” Zingaro” del calcio, nell’accezione piu’ buona del termine, chiamato, anche
quest’anno, a cimentarsi in una piazza affamata di calcio, che ha deciso di puntare sui gol e sulle giocate di Vincenzo Margiotta, uomo e calciatore a cui piacciono le sfide, quelle con la S maiuscola, uno che ha fatto tanto, ha vinto tanto, girando l’Italia come un novello Garibaldi, unendo, nel tifo, tante squadre ha cui ha sempre assicurato il suo contributo. La sua storia e’ quella di tanti, quella di uno che, al netto di gol e prestazioni, e’ sempre chiamato a dimostrare qualcosa, nonostante i 206 gol in carriera, promozioni varie, infortuno da cui si e’ sempre rialzato e che peraltro non ne hanno minato l’integrità ’ fisica, tanto che, a 36 anni, l’Olimpic Rossanese ha deciso di puntare forte sul delantero agropolese. Giocatore atipico, con le fattezze del centravanti, lo score del nueve e i piedi da trequartista, di cui si sono giovati, a turno, tutti i suoi compagni di reparto. Ultima impresa, in ordine di tempo, la promozione in D con l’Ebolitana, che era in affanno, e che Vincenzo ha letteralmente trascinato, con gol e giocate, alla vittoria. Ultimo anno a scalea dove, nonostante un infortunio e’ rientrato concludendo il torneo con 17 reti all’attivo. Ora sta per partire questa nuova avventura, e lo stesso Vincenzo ci dice:” Io, caratterialmente, ho bisogno di sentirmi importante, in queste condizioni rendo al meglio e la Rossanese mi ha fatto sentire tale. Una societa’ seria e con voglia di calcio.Insomma ci sono tutti gli ingredienti per far bene. Fra un paio di giorni mi aggreghero’ alla squadra ma mi alleno gia’ da un po’,
voglio partire forte e ripagare la fiducia che mi e’ stataaccordata…” Come detto Margiotta e’ attaccante ma non disdegna l’assist. Sentiamolo anche su questo:” il gol per un attaccante e’
importante, ma a me piace giocare per il compagno. Fare un assist mi da la stessa soddisfazione” sul fatto di dover sempre dimostrare qualcosa, Vincenzo e’ serafico:” Quando ero piu’ giovane ci
rimanevo male, col tempo ho imparato a gestire gli stati d’animo.Noi calciatori abbiamo una grande fortuna: possiamo far parlare il campo…” e questo campo, in questi anni, e’ stato
davvero…chiacchierone.Carlo Marrazza