STRIANESE: “RICORDO ANCORA QUANDO IL NOTO SCELSE ME E CICCARONE PER SALVARCI…”
Lettera dell’ex ds del Noto Vittorio Strianese:
“Si sono chiusi due anni e mezzo bellissimi e intensi, conditi da gioie e vittorie, personali e della squadra. Quel Noto che ho sempre difeso, e salvato alla fine di tre campionati diversi tra di loro, ma esaltanti. Un’esperienza che reputo la più importante di quelle vissute nella mia carriera professionistica.
Ricordo quando arrivai a Noto nel dicembre del 2012: la squadra era messa male, in condizioni pietose, ultima in classifica con solo sei punti. L’allora presidente Giovanni Musso decise di scegliere me e Antonio Ciccarone, e siamo riusciti nell’impresa titanica della salvezza diretta. Ricordo il primo giorno al Palatucci: mi presentai al magazziniere Corrado Bianca e gli diedi una pacca sulla spalla per rasserenarlo, promettendogli che ci saremmo salvati. Lui si allontanò, dicendo “questo è pazzo!”. Da quel giorno, dopo ogni partita, il primo abbraccio è sempre stato con lui.
Sono stati degli anni intensi, ma anche difficili, a causa di alcune condizioni di precarietà. La scorsa stagione, 2014/2015, è stata la più difficile. Gli ultimi mesi sembravano non passare mai, e c’erano tante difficoltà da affrontare, che spuntavano giorno dopo giorno. Ma siamo riusciti lo stesso a strappare la salvezza, grazie agli uomini che ho avuto accanto. In primis, l’allenatore Pippo Romano, che dopo il brutto inizio di stagione, era stato chiamato dal sottoscritto per salvare la squadra.
Una squadra che in tre stagioni ha conquistato tre salvezze, grazie a tutti i tesserati, che hanno dimostrato professionalità e fiducia nei miei confronti. Mi piace ricordare i tre capitani. In primis Ciccio Montalto, un uomo che ha dimostrato di avere la maglia granata cucita addosso come una seconda pelle, che merita solo stima e rispetto. Poi Giuseppe Rizza, che non si può discutere come calciatore e nemmeno come uomo. Ha fatto dei sacrifici, si è rimesso in gioco nella squadra della sua città. E’ stata una stagione sfortunata la sua, ma ha dato un forte contributo al gruppo. Ultimo, in ordine di tempo, Totò Cocuzza, che ha ricevuto la fascia direttamente dai compagni, dimostrandosi all’altezza, proteggendo il gruppo con carisma e personalità.
Ricordo con piacere tre partite, tutte e tre della stagione 2013/2014. La vittoria contro il Savoia al Palatucci, partita in cui tutti ci davano per sconfitti. Non dovevamo scendere nemmeno in campo, secondo qualcuno, e invece, abbiamo dimostrato il valore del gruppo, vincendo allo scadere, decretando il primo, e anche ultimo, stop della formazione campana in quell’anno. Altra partita che nfon dimentico è quella contro l’Agropoli, sempre al Palatucci, vinta allo scadere, con un uomo in meno e due rigori sbagliati dai nostri avversari. E poi c’è la partita contro la Vibonese, nelle ultime giornate: noi eravamo già salvi, e qualcuno pensava andassimo in Calabria per una passeggiata. E invece abbiamo vinto 4 a 0.
Penso al mercato, soddisfatto per essere riuscito, assieme alle diverse società, a portare in granata nomi importanti. La trattativa più difficile è stata quella per Samir Lacheheb, le più veloci quelle per Angelo D’Angelo, Antonio Salese, Totò Cocuzza e Antonio Cucinotta. C’è un nome, però, che non siamo riusciti a convincere: Jeda. Avevamo già parlato con il procuratore, ma le cifre sono rimaste troppo alte.
L’elenco delle persone da ringraziare è lungo, e rischierei di dimenticare sicuramente qualcuno. Inizio ringraziando le società: quella del 2012/2013 del presidente Giovanni Musso, quella della stagione successiva guidata da Giovanni Casto e Vincenzo Dejan, e quella dell’ultima, con presidente Graziano Zani. Con loro ringrazio tutti i dirigenti che sono stati presenti e vicini e i magazzinieri Davide e Corrado Bianca.
Ringrazio gli allenatori: Giancarlo Betta, persona cara, special e signor tecnico. Abbiamo fatto benissimo, sia nella prima mezza stagione, che nella stagione successiva, quando non abbiamo mai sfiorato nemmeno di striscio la zona play-out. Eravamo partiti in tempo, a luglio, portando a Noto i giovani più forti della Serie D, vincendo anche il secondo posto nella speciale graduatoria “Giovani D Valore”, facendo esordire alcuni ragazzi del settore giovanile coordinato da mister Franco Mollica. Ho già detto di Pippo Romano, è giusto ringraziare anche l’amico Fabio Di Sole, che aveva sposato il progetto Noto. Con gli allenatori, ringrazio anche tutti gli staff tecnici.
Ringrazio la mia fidanzata, che nell’ultimo anno e mezzo mi è stata vicina, sopportandomi e supportandomi.
Ringrazio la stampa locale: Ottavio Gintoli, Paolo Interlando, Vincenzo Rosana, Corrado Parisi, Gianpaolo Montineri, Rosario Sortino, Luca Nigro, Manuel Bisceglie, che hanno scritto sempre la verità, nella massima onestà e professionalità.
Ringrazio il popolo netino, a cui ribadisco di essere stato orgoglioso di poter rappresentare la squadra della loro città. Se siamo riusciti a salvarci, è anche merito loro. Non ci hanno mai lasciati da solo, ci hanno sostenuto con fiducia. Tifosi e mondo ultras.
Ogni società ha il diritto di fare le proprie scelte, ragionando a 360°. Ma se qualcuno pensa che io sia rimasto senza stimoli, si sbaglia di grosso. Gli stimoli che mi può dare questa maglia, dopo tre anni, sono ancora tanti. E se ce ne fosse di bisogno, sarò sempre a disposizione.
Auguro al Noto e ai suoi tifosi sempre il meglio e successo importanti”.