ANCELOTTI: “CALCIO IN ITALIA OSTAGGIO DEI TIFOSI, NON TORNERO’ “
Se le guardi da lontano certe immagini fanno ancora più effetto. E certi episodi fai fatica ad accettarli. “Quanto successo a Cagliari, Roma e Varese è molto triste, sarebbe ora di tagliare un po’. Non se ne può più che i giocatori siano ostaggio di tifosi senza cervello“. Carlo Ancelotti ha lasciato l’Italia nel 2009 girando (e vincendo) tra Inghilterra, Francia e Spagna: da quel momento la situazione è peggiorata: “Qui la contestazione si limita solo ai fischi nello stadio, gli ultrà e gli striscioni non esistono più, il Real ha lavorato molto negli ultimi due anni per eliminare le frange più violente del tifo e lo ha fatto“.
RESTO — “Prima di lasciare l’Italia – ha detto a Radio Anch’io Sport su Radio Uno – ci ho pensato parecchio, non era facile, ma all’estero mi sono trovato molto bene. Non rientrerei. Il calcio italiano è sempre molto competitivo, la differenza è l’ambiente, gli stadi che sono più vuoti rispetto ad altri Paesi, la violenza che si nota più in Italia che da altre parti. Ma non è questo che mi fa stare lontano, quanto il piacere di vivere avventure all’estero, conoscere altre culture sportive“. L’unica possibilità per rivederlo dalle nostre parti sarà affidargli la panchina della Nazionale: “Ora è in ottime mani. Sarà un pensiero futuro e per adesso mi limita il piacere di voler allenare tutti i giorni, di stare tutti i giorni sul campo“.